"L'equazione", Giorgio Gaber, 1994, from "E pensare che c'era il pensiero"

E quando fuori dalla tua finestra il cielo si fa piu' grigio...
e quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza...
e quando avverti una crescente mancanza di energia...
e quando ti senti profondamente solo...
ecco, quello e' il giorno dell'appuntamento col tuo bilancio sentimentale.

Generalmente non e' un bel giorno...
e non tanto perche' il cielo si fa un po' piu' grigio...
quanto perche' tu ti fai un po' piu' schifo.

Ma se si fallisce sempre, ci sara' una ragione!
Dov'e' che si sbaglia?
Colpa mia... colpa tua...
No, io a quelle cose li' non ci credo.
L'errore dev'essere prima, non una cosa recente.
Probabilmente da bambino: un errore impercettibile, un errore
che ha influenzato tutta la nostra vita affettiva;
forse il famoso Edipo... forse "mamma c'e' n'e' una sola"... anche troppa!
oppure nonni, zii, fratelli... insomma, figure, fotografie dell'infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Si', un errore innocente, impercettibile, che poi col tempo si e' ripetuto,
moltiplicato, ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.

Gia'... ma perche' l'errore si ingigantisce?
Dev'essere un po' come quando a scuola facevamo le equazioni algebriche.
Cioe'... tu fai uno sbaglietto, una svista, un piu' o un meno, chi lo sa...
E' che poi te lo porti dietro...
e nella riga sotto cominci gia' a vedere degli strani numeri.
E dici, vabbe', tanto poi si semplifica.
E poi... numeri sempre piu' brutti, piu' grossi, sgraziati anche...
addirittura enormi, incontenibili, schifosi.
E alla fine:
X uguale...
a quattrocentosettantaduemilioniottocentoventisettemilatrecentoventiquattro...
fratto...
radice quadrata...
di settantaduemilionitrecentoventottomilazerotrentacinque
piu' C
e ora prova un po' a semplificare!
Non c'e' niente da fare.
La matematica deve avere una sua estetica:
x uguale... a 2... bello... la semplicita'!

Forse, per fare bene un'equazione e' sufficiente avere delle buone basi.
Ma per fare una storia d'amore vera e duratura e' necessario essere capaci
di scrostare quella vernice indelebile con cui abbiamo dipinto i nostri
sentimenti.


1 Gennaio 2003: grazie... www.giorgiogaber.org


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